Da tempo la società occidentale ha "nascosto" la mor- te, l'ha tolta dall'esperienza concreta delle per- sone.
Sì, ci sono le morti "da telegiornale", raccontate da tutte le angolature per tre giorni di fila e poi dimen- ticate; ci sono le migliaia di morti dei videogames, quando passi il tempo a sparare a raffica e uccidere in tutte le direzioni.
Ma la nonna, la vecchietta del terzo piano, lo zio ma- lato non muoiono più nella loro casa, circondati dai fi- gli, dai fratelli e dai nipoti: oggi si muore in ospedale, in casa di riposo, all'hospice; in ambiente asettico, professionale e, soprattutto, distante.
La morte vicina, la morte di chi mi è caro, la morte futura che anch'io dovrò affrontare sono fuori da ogni discorso.
Semplicemente, non se ne parla e si cerca di non pensarci.
La nostra cultura di uomini e donne del 2021 non ha più nemmeno dei linguaggi per parlare della morte, non ha più riti condivisi per affrontarla e reggerla co- munitariamente.
Muore tua madre e tu cosa fai? Cominci a correre per
inseguire mille adempimenti burocratici e firmare mille moduli inutili, insegui il medico, il vigile, il prete, la signora dell'anagrafe e il tizio delle pompe funebri; discuti due ore per quale vasetto di fiori metterete sul- la tomba e quale foto appiccicherete sul cemento, cor- ri da una parte e dall'altra senza poterti fermare ... o cercando, a tutti i costi, di non fermarti.
E cedi all'insistenza dell'amica fidata, che ti offre "le goccine" che ti tengono tranquillo e addormentano la realtà.
Corri, devi correre, perchè hai paura che il dolore ar- rivi, ti impregni e ti travolga e ti faccia percepire la tua impotenza e la tua fragilità davanti alla vita che credevi di dominare ... No, non glielo puoi permet- tere: corri ancora, via, scappa a fare qualcos'altro, non fermarti a pensare, mai!
Il pensiero alla morte, alla mia morte, è rivoluzio- nario: fa saltare la mentalità individualista e consu- mista in cui siamo immersi e che ci tiene anestetizzati. E allora ti propongo un esercizio: oggi fermati! Fermati: puoi anche, quest'anno, non fare la corsa in tutti i cimiteri a spolverare la tomba e portare il mazzetto di fiori, o puoi andarci con più calma nelle settimane a venire.
Fermati!
Prenditi il tempo e pensa ad una persona cara che è morta.
Lasciati investire dal dolore per la sua as- senza, dai ricordi dei momenti belli vissuti insieme, dalla riconoscenza per il bene che vi siete voluti.
Lascia che tutto questo ti commuova e ti renda più forte; consapevole che c'è dav- vero, ancora oggi, un legame profon- do e vitale che vi unisce.
Consapevole che in Gesù niente va per- duto: "Ritornerò e vi prenderò con me, per- chè siate anche voi dove sono io". (Gv 14, 3)