In questo Avvento siamo partiti dicendo che il nostro modo di attraversare questo tempo da discepoli è di partire dalle luci che ci sono, cercando la novità dello spirito e affrontando le fragilità e le ferite affinché ci sia uno spazio sempre più grande di Gesù in noi, una signoria sempre più grande di Gesù nella nostra vita personale e comunitaria e di chiesa.
Ci siamo fatti guidare da quattro testimoni del XX/ XXI secolo. Le figure di Madeleine Delbrel, di Piergiorgio Frassati, di Carlo Acutis e di don Tonino Bello ci hanno sinteticamente riproposto che differenti età, stati di vita e contesti possono sempre ospitare quella vera novità di vita che è la beatitudine del vangelo. Una beatitudine paradossale, che non si misura con criteri semplicemente di buon senso o di produttività.
C’è piuttosto un modo di essere uomini e donne che emana il gusto del vangelo, cioè una speranza che non nasce da noi, ma dall’incontro con il Signore Gesù. Un Gesù così poco conosciuto e, azzardo, così poco amato.
Così poco vissuto come il Signore della propria vita e della storia. Eppure il grande annuncio del Prologo di Giovanni che attraversa la storia è che “tutto è stato fatto per mezzo di Lui [il Verbo] e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che esiste” (Gv 1,3). Non ci resta che ricominciare dal nostro cammino personale e comuni tario mostrando che davvero Gesù è il Signore della nostra vita e che questo modifica in modo reale e luminoso tutta la nostra esperienza.
Sia questo cammino a vincere quella sfiducia, rabbia e tristezza che bussano alla nostra porta e che talora trovano casa … Buon cammino nel tempo di Natale!
Don Luca