“1 Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese” (Mt 2,12).
Sicuramente i Magi tornano prendendo un’altra strada perché informati in sogno della minaccia di Erode. Ma anche e ancora più profondamente perché l’incontro con il Dio vivente, con il bambino Gesù, li ha cambiati profondamente. Erano già liberi nel cuore e, infatti, non erano venuti per chiedere a Dio aiuti e benefici vari per “salvare la propria vita”.
Erano venuti per adorarlo. E chi è disposto a perdere la sua vita la troverà. I Magi l’hanno trovata e così inizia un nuovo cammino. Un cammino decisamente creativo. I Magi tornano per altra via, non ripetono la stessa strada.
Non ritornano a rifare le stesse identiche cose. Essere fedeli alla tradizione non vuol dire rifare le stesse identiche cose che sono state fatte. Neanche quelle che abbiamo fatto noi stessi finora. Tradizione vuol dire, in senso teologico, consegnare Gesù in modo tale che da una generazione passi a un'altra. “Tradere” è consegnare; “tradire” vuol dire bloccare questa consegna di Gesù vivente da una generazione all'altra.
Tradire è consegnare Gesù non da una generazione all’altra, ma consegnarlo all’insignificanza, al silenzio, al nulla, all’autoreferenzialità. La tradizione in senso forte e vero è “consegnare Gesù” senza “tradirlo”.
Non quello che abbiamo sempre fatto (o fatto negli ultimi cinque anni), ma il discernimento necessario per capire se per consegnare Gesù è più opportuno seguire una strada piuttosto che un’altra. Gli strumenti non sono dogmi intoccabili.
Altrimenti diventano idoli. L’idolatria è sempre alla porta e bussa. Ciò che conta è la trasmissione della fede in Gesù vivente. La tradizione della Chiesa non è una bacheca o una teca in cui riporre qualcosa di fermo e di rigido. È sempre continuamente in movimento per consentire l’accesso al mistero di Dio e non ostacolare i cercatori di Dio.
Qualche volta poi quello che chiamiamo tradizione è solo un nome dato alle nostre abitudini. Alcune fondamentali, altri forse meno e discutibili.
E in questo tempo vorremmo più che mai tornare a tante nostre abitudini. Ma rischiamo di sprecare tante energie, inutilmente.
Piuttosto viviamo responsabilmente, facendo un passo alla volta, abitando con grande pazienza ogni giorno, ma coltivando nuove strade, nuove vie, nuove abitudini per rendere più evidente che la salvezza che viene da Gesù è molto di più della salute e che il profilo clinico dell’esistenza non può essere scambiato per la nostra più grande salvezza. I latini lo avevano ben capito, coniando la parola “salus”, che significa sia salute che salvezza.
Don Luca